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Mi chiamo Ylenia Neosi, ho 29 anni e vivo a Modena da circa sei anni.

Il 4 aprile 2017 ho vissuto l’esperienza più bella della mia vita: sono diventata mamma di una splendida bambina di nome Isabel. Delle prime settimane non ho ricordi nitidi: è stato un periodo pieno di bellissime emozioni, ma anche di tante difficoltà. Sin dalle primissime notti Isabel piangeva tanto, ed io non sapevo cosa fare; chiedevo supporto alle ostetriche, ma non mi sentivo capita. Pensavo che l’allattamento fosse una cosa naturale e semplice, invece fin da subito ho incontrato difficoltà.

Al primo controllo dopo le dimissioni ho fatto presente che la bimba piangeva in continuazione: chiesi alla pediatra se il problema fosse dovuto alla modalità di attacco al seno o altro. Solo allora mi diedero un’aggiunta minima di latte, per paura che la bimba piangesse non vedendo soddisfatto il suo fabbisogno nutritivo. Si accorsero che avevo un seno duro e mal drenato e mi diedero istruzioni per provare a risolvere il problema. Ho seguito ovviamente tutto alla lettera ma la situazione non migliorava: la bambina faceva molta fatica ad attaccarsi al seno e questo la innervosiva, finendo così per prendere sempre più latte artificiale. Tra tutto questo in me cresceva un profondo senso di inadeguatezza perché non mi sentivo in grado di capire i bisogni di mia figlia.

Questi primi giorni sono stati solo l’inizio di un percorso molto difficile. Ho contattato diversi professionisti (del pubblico e del privato sociale) - non solo a Modena, ma anche nella mia città natale - perché volevo riuscire ad allattare al seno la mia bambina: in fondo alla mia mente insisteva la sensazione che non tollerasse il latte artificiale. Tutti questi pareri, discordanti tra loro, non facevano altro che confondere ancora di più le mie idee e allontanarmi dal vero senso della maternità. Io seguivo puntualmente le indicazioni date ma non ottenevo alcun risultato.

In questa fase mi confrontavo molto con amiche che, al contrario di me, allattavano con successo i loro piccoli; una di queste, in particolare, (diventata poi la madrina di mia figlia) mi aveva spinto a compiere un ultimo, disperato tentativo, chiedendo aiuto ad un’altra associazione di mamme volontarie - SosMama - che aveva conosciuto in ambito lavorativo. Ero sempre più demotivata e sfiduciata e avevo ormai quasi imparato a convivere con il pianto incessante di mia figlia, anche se mi provocava forti disagi. A quel punto Isabel aveva quasi due mesi e si nutriva principalmente di latte artificiale. Su forte spinta di mio marito, altra figura fondamentale nel mio percorso, mi sono convinta quindi a fare un ultimissimo tentativo. Mi ricordo che quando telefonai alla consulente la prima cosa che le dissi fu testualmente:

“Io sono molto scarica, sono alla frutta...non ho più energie e spazio per consigli e tentativi...le ho provate tutte, ho bisogno di qualcuno che mi supporti ogni giorno e non di persone che mi diano indicazioni e mi dicano cosa fare lasciandomi poi da sola”

Dopo una chiacchierata di un’ora mi disse che sarebbe venuta da me, a distanza di un paio di giorni, una consulente che avrebbe valutato un pò tutta la mia situazione; da quel momento sono diventate presenza costante e quotidiana in questo bellissimo percorso di allattamento. A quella persona raccontai la mia esperienza da quando era nata la bambina, e lei con pazienza e professionalità mi spiegò per filo e per segno cosa avrei dovuto fare e mostrandomi come farlo. All'inizio è stato molto faticoso e sono stati tanti i momenti in cui avrei voluto gettare la spugna; ma grazie al costante supporto loro e di mio marito ho ottenuto finalmente il risultato atteso.

SosMama per me è un riferimento costante: ho trovato delle donne competenti e professionali, oltre che di grande valore umano, che in maniera volontaria hanno sostenuto il mio percorso e la delicata realtà del dopo nascita. Faccio tuttora riferimento a loro per ogni dubbio (dallo svezzamento, al sonno,etc). Data la mia esperienza personale ho molto spesso consigliato, a chi come me ha avuto delle difficoltà, di rivolgersi a questa associazione con la grande soddisfazione di scardinare la concezione media che un servizio efficace e competente sia per forza a pagamento.

Ylenia N.
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