• il piccolo Leonardo

    Sono una madre di 45 anni a cui è stato detto alle prime difficoltà nell' allattare che ero comunque troppo vecchia... Ho avuto un seno ingorgato e nessuno che concretamente abbia  saputo aiutarmi. Ho passato quasi un mese col mio piccolino vivendo un vero e proprio inferno.

    Poi l'incontro "casuale " su internet con questa associazione e a seguire il confronto costante con Rosa e Orianna. Ho trovato tanta professionalità e umanità: l' allattamento è una fase davvero molto delicata per qualsiasi mamma e voi siete riuscite ad approcciarvi  con delicatezza e perizia. Senza di voi avrei abbandonato sicuramente l'allattamento al seno.

    Ora il mio Leo ha due mesi e anche se non ho allattamento esclusivo al seno riesco comunque a dargli la maggior parte del latte vivendo con lui momenti impagabili di complicità e amore.

    Insomma grazie perché mi avete aiutato a credere in me stessa e a non guardare in basso!

    Alessandra
  • Mi chiamo Daniele ed ho 33 anni. Esiste un punto della vita in cui un uomo capisce che la sua vita appare incompleta senza un figlio, ma la cosa più difficile è proprio generare qualcosa che sia una tua estensione ma di cui non si è proprietari. Alla nascita della mia primogenita Isabel ho capito sin da subito che le esperienze altrui relative all'impresa di crescere un bimbo avevano un fondamento, ma allo stesso tempo ho capito anche che le forze che un uomo riesce a trovare dentro di sè sono talmente nascoste che vengono fuori solo in quel momento. Nel nostro caso abbiamo avuto una bimba, Isabel, che si lamentava e piangeva di continuo, e oltre a provare a calmare lei bisognava anche supportare mia moglie che portava su di sè il carico pratico ed emotivo  maggiore. Ogni specialista consultato aveva la sua teoria, ma regolarmente ognuna si rivelava inutile o non valide nel nostro caso (il dire “che sfiga!" era la regola). A due mesi di Isabel abbiamo deciso di seguire un ultimo suggerimento avuto da un'amica che ci parlava di questa associazione di supporto all'allattamento (sos mama) e, grazie alla caparbietà di mia moglie che ha fatto davvero di tutto, Isabel è tornata e bere latte materno risolvendo gran parte dei problemi precedenti. Il mio ruolo? Per fortuna o sfortuna un seno non ce l'ho, ma posso garantire che lo sforzo necessario per dare spinta a mia moglie è stato enorme, considerando anche un lavoro non proprio di basso impegno mentale. Concludo dicendo che le forze che ho visto venir fuori da me e mia moglie per le nostre due fatine (è sì! ora c è anche Aurora, non  ma la stiamo ancora conoscendo..intanto ho già provato alcune volte la fascia per portarla con me e rasserenarla) è un qualcosa che non puoi prevedere ma che scopri solo in presenza dello stimolo di un figlio.

    Testimonianze in lockdown: Daniele
  • Mi chiamo Ylenia, ho 31 anni e vivo a Modena. Ho una bimba di 3 anni e nel periodo del lockdown ho vissuto la mia seconda gravidanza.

    I mesi vissuti in isolamento sono stati per me un momento diverso della mia vita, in cui ho potuto dedicarmi totalmente alla mia famiglia. È stato un periodo molto sereno e non ho avuto preoccupazioni dovute alla mia gravidanza in quanto le mie visite di routine continuavo comunque a farle e mi avevano confermato il buon andamento della gravidanza fino all’ultimo.

    Il servizio pubblico del consultorio è stato efficiente come in un periodo normale, ciò non ha fatto sentire alcuna mancanza di sostegno medico.

    Ho partorito il 26 giugno e anche travaglio e parto sono riuscita ad affrontarli in modo sereno, soprattutto perché la consapevolezza rispetto alla prima gravidanza era superiore sia per me che per mio marito che mi stava vicino. Abbiamo gestito addirittura buona parte del travaglio in casa. Arrivati in ospedale alle 6 di mattina circa, sono entrata a parlare subito con i medici all’ingresso e, con stupore di mio marito, sono uscita già da subito diretta in sala parto.

    Alle 7.07 è nata la nostra piccola Aurora. 

    Sin da subito la mia bimba è riuscita ad attaccarsi al seno senza problemi, sollevandomi da non poche paure vista la mia prima esperienza con Isabel molto difficoltosa da questo punto di vista. Posso affermare, con il senno di poi, che anche in questa seconda gravidanza il periodo più faticoso da gestire è stato quello del post parto dove anche il più piccolo problema o dubbio diventava per me insormontabile 

    Uscita dall’ospedale, l’allattamento è proseguito nella maniera migliore rispetto alla precedente esperienza ma sempre supportato da una consulente di “SOS Mama” che mi ha indirizzato verso le pratiche migliori per risolvere anche i più piccoli fastidi della bimba e le Mie insicurezze. La mia seconda esperienza da mamma è stata molto più in “discesa” rispetto alla prima ma non priva di ostacoli lungo il percorso che ho superato grazie alla consulente dell’associazione sos mama che per me rappresenta,oltre che una donna straordinaria e piena di risorse, una donna competente in cui ripongo tutta la mia fiducia. Ecco quindi che i piccoli intoppi nell’avvio dell’ allattamento, il pianto della bimba per dei fastidì al pancino, lo spiacevole episodio accaduto in ospedale al controllo del valore della bilirubina della bimba (le era stata somministrata una glucosata per calmarla ed effettuare  il prelievo senza che venissi informata) le ho superate sempre e solo grazie al suo appoggio.

    Per me sos mama continua a rappresentare un punto di riferimento fondamentale nella mia vita da mamma e sarò sempre grata per la vicinanza, la competenza, l ‘ascolto e il tempo che continuano a dedicarmi.

    Testimonianze in lockdown : Ylenia N.
  • La prima cosa che vorrei dire è che diventare mamma è un mix di sentimenti/esperienze che non avrei mai immaginato di provare. Ci sono tanti momenti meravigliosi ma anche momenti difficili, con situazioni per noi sconosciute, e i momenti di sconforto e paura di sbagliare sono stati tanti. Mi ritengo fortunata per aver avuto la possibilità di essere seguita in questo percorso da una consulente dell’associazione Sos Mama. Una consulente veramente preziosa che per noi è diventata una persona speciale; una persona su cui possiamo sempre contare per ogni dubbio, aiuto, insicurezza o debolezza, e di una professionalità più unica che rara perché è raro conoscere persone che dedicano la loro presenza fisica il loro tempo nell’aiutare una mamma in un percorso così difficile! Per me averla al mio fianco già nel momento del post parto è stato un aiuto enorme anche proprio per partite bene con l’allattamento che per fortuna, grazie a delle buone indicazioni ,è partito benissimo! E questo era solo l’inizio.... È per questo che lo consiglio a tutte le mamme perché veramente a volte basta solo una parola o una consulenza da parte della persona giusta a far cambiare una situazione difficile. Per noi è stato così non smetterò mai di ringraziarla.

    Angela, Alex e Alice
  • Mi chiamo Ylenia Berretti, ho 35 anni e abito a Sassuolo.

    Nell'ormai "lontano" gennaio del 2009, è nata la mia prima bimba, Giulia. Un parto naturale, fisiologico, bellissimo; e poi l'allattamento, difficile, doloroso, pieno di dubbi e domande.

    Si, perché Giulia aveva bisogno di attaccarsi al seno molto spesso e, nel giro di poco tempo, i miei capezzoli iniziarono a rovinarsi e il momento dell'allattamento divenne cosi un momento carico di ansia e dolore. Ma io?? Testarda, convinta, ostinata, volevo assolutamente allattare perché pensavo che se ero riuscita a partorire dovevo anche essere in grado di alimentare quella scricciolina che tenevo tra le braccia.

    Ho partorito il 3 gennaio, tempo di vacanze natalizie. Gli ambulatori dell'allattamento avevano orari poco compatibili con le mie esigenze, sopratutto perché richiedevano di uscire di casa...ma io avevo tanto dolore e non era così facile spostarsi.

    Ho deciso di telefonare a SosMama, di cui numero avevo trovato nel pacchetto informativo consegnatomi in ospedale dopo il parto. Ricordo bene lo stupore provato nel sentirmi rispondere che sarebbero venute a casa mia il giorno successivo e tutte le volte necessarie...già quella risposta mi aveva rincuorata e fatta sentire meno sola.

    Così è iniziato il mio rapporto con l'associazione, ed in particolare una relazione con una mamma che continua tutt'ora. Io ero decisa e convinta, e ciò che più mi ha aiutata e sostenuta, al di là della competenza specifica, è stata la consapevolezza di essere in una relazione tra donne e mamme. Ho trovato tanta comprensione, preparazione e professionalità; sentire che qualcun altro che dava la medesima importanza al desiderio di riuscire ad allattare senza dolore, godendo dell'esperienza più bella della mia vita, è stato il regalo più bello.

    Dopo questa prima esperienza ho deciso di frequentare gli incontri per mamme e piccoli proposti dall'associazione, legati a diversi temi, ed ho anche frequentato un corso di primo livello sul sostegno all'allattamento. Poi ho avuta la seconda, la terza bimba e da 8 mesi il quarto bimbo...e con sempre meno tempo a disposizione la mia esperienza non è mai iniziata. Prima e dopo ogni parto e durante ogni allattamento ho sempre ricercato il contatto e il sostegno delle mamme dell'associazione, come riferimento importante. E' sempre rimasto vivo in me il sentimento di vicinanza per le donne che vivono questo delicato momento, e ho sempre offerto aiuto, per quanto potessi, ad amiche o conoscenti nell'immediato post partum o in allattamento, indirizzandole verso l'associazione quando necessario.

    Abbiamo tutte bisogno di sentire altre donne, altre mamme, che abbiano già vissuto le nostre stesse esperienze, che possano starci vicino, ascoltarci e se necessario metterci una mano sulla spalla perché ciascuna di noi trovi il suo modo di essere donna e mamma, il suo modo di allattare e crescere il proprio bambino.

    Ylenia B.
  • Mi chiamo Ylenia Neosi, ho 29 anni e vivo a Modena da circa sei anni.

    Il 4 aprile 2017 ho vissuto l’esperienza più bella della mia vita: sono diventata mamma di una splendida bambina di nome Isabel. Delle prime settimane non ho ricordi nitidi: è stato un periodo pieno di bellissime emozioni, ma anche di tante difficoltà. Sin dalle primissime notti Isabel piangeva tanto, ed io non sapevo cosa fare; chiedevo supporto alle ostetriche, ma non mi sentivo capita. Pensavo che l’allattamento fosse una cosa naturale e semplice, invece fin da subito ho incontrato difficoltà.

    Al primo controllo dopo le dimissioni ho fatto presente che la bimba piangeva in continuazione: chiesi alla pediatra se il problema fosse dovuto alla modalità di attacco al seno o altro. Solo allora mi diedero un’aggiunta minima di latte, per paura che la bimba piangesse non vedendo soddisfatto il suo fabbisogno nutritivo. Si accorsero che avevo un seno duro e mal drenato e mi diedero istruzioni per provare a risolvere il problema. Ho seguito ovviamente tutto alla lettera ma la situazione non migliorava: la bambina faceva molta fatica ad attaccarsi al seno e questo la innervosiva, finendo così per prendere sempre più latte artificiale. Tra tutto questo in me cresceva un profondo senso di inadeguatezza perché non mi sentivo in grado di capire i bisogni di mia figlia.

    Questi primi giorni sono stati solo l’inizio di un percorso molto difficile. Ho contattato diversi professionisti (del pubblico e del privato sociale) - non solo a Modena, ma anche nella mia città natale - perché volevo riuscire ad allattare al seno la mia bambina: in fondo alla mia mente insisteva la sensazione che non tollerasse il latte artificiale. Tutti questi pareri, discordanti tra loro, non facevano altro che confondere ancora di più le mie idee e allontanarmi dal vero senso della maternità. Io seguivo puntualmente le indicazioni date ma non ottenevo alcun risultato.

    In questa fase mi confrontavo molto con amiche che, al contrario di me, allattavano con successo i loro piccoli; una di queste, in particolare, (diventata poi la madrina di mia figlia) mi aveva spinto a compiere un ultimo, disperato tentativo, chiedendo aiuto ad un’altra associazione di mamme volontarie - SosMama - che aveva conosciuto in ambito lavorativo. Ero sempre più demotivata e sfiduciata e avevo ormai quasi imparato a convivere con il pianto incessante di mia figlia, anche se mi provocava forti disagi. A quel punto Isabel aveva quasi due mesi e si nutriva principalmente di latte artificiale. Su forte spinta di mio marito, altra figura fondamentale nel mio percorso, mi sono convinta quindi a fare un ultimissimo tentativo. Mi ricordo che quando telefonai alla consulente la prima cosa che le dissi fu testualmente:

    “Io sono molto scarica, sono alla frutta...non ho più energie e spazio per consigli e tentativi...le ho provate tutte, ho bisogno di qualcuno che mi supporti ogni giorno e non di persone che mi diano indicazioni e mi dicano cosa fare lasciandomi poi da sola”

    Dopo una chiacchierata di un’ora mi disse che sarebbe venuta da me, a distanza di un paio di giorni, una consulente che avrebbe valutato un pò tutta la mia situazione; da quel momento sono diventate presenza costante e quotidiana in questo bellissimo percorso di allattamento. A quella persona raccontai la mia esperienza da quando era nata la bambina, e lei con pazienza e professionalità mi spiegò per filo e per segno cosa avrei dovuto fare e mostrandomi come farlo. All'inizio è stato molto faticoso e sono stati tanti i momenti in cui avrei voluto gettare la spugna; ma grazie al costante supporto loro e di mio marito ho ottenuto finalmente il risultato atteso.

    SosMama per me è un riferimento costante: ho trovato delle donne competenti e professionali, oltre che di grande valore umano, che in maniera volontaria hanno sostenuto il mio percorso e la delicata realtà del dopo nascita. Faccio tuttora riferimento a loro per ogni dubbio (dallo svezzamento, al sonno,etc). Data la mia esperienza personale ho molto spesso consigliato, a chi come me ha avuto delle difficoltà, di rivolgersi a questa associazione con la grande soddisfazione di scardinare la concezione media che un servizio efficace e competente sia per forza a pagamento.

    Ylenia N.
  • Mi chiamo Lucia B., ho 31 anni e abito a Corlo.

    Ero a conoscenza dell’esistenza di SoSMama già prima di restare incinta, perché Rosa è una cara amica di famiglia, ma ammetto di aver sempre sottovalutato l’importanza del servizio che offrono alle neomamme… fino a quando la neomamma non sono diventata io!

    Ho deciso di rivolgermi all’associazione durante il ricovero in ospedale, subito dopo il parto. Nella mia mente, nel corso dei 9 mesi di gravidanza, mi ero concentrata soprattutto sul momento della nascita di Marta e non mi ero affatto preoccupata del “dopo”, in particolare dell’allattamento che – da brava neofita – ritenevo una componente istintiva; pensavo, in modo un po’ naive, lo ammetto, che mia figlia si sarebbe attaccata subito e che tutto avrebbe funzionato a dovere. Per quanti libri uno possa leggere, per quanti corsi preparto si possano frequentare, credo che nessuno ti prepari davvero al momento in cui, improvvisamente, sei tu a doverti prendere cura di tuo figlio, a doverlo nutrire. In ospedale non mi sono sentita supportata nell’avvio dell’allattamento: fatta eccezione per le amiche ostetriche che lavoravano in reparto, anziché aiutarmi a capire che “tutte le mamme – se lo vogliono – possono allattare” e che “tutti i bambini imparano come si fa” (frasi che poi Rosa e le volontarie dell’associazione mi avrebbero ripetuto come un mantra nella settimana successiva) proposero da subito a Marta il latte artificiale. Ma io e mio marito sapevamo dell’importanza dell’allattamento al seno per nostra figlia: era qualcosa che desideravo da sempre, me lo immaginavo come il nostro momento speciale. Dal giorno stesso delle dimissioni SoSMama mi è stata vicino, si sono “accampate” a casa mia, venendo anche due volte al giorno, mi hanno rasserenata con quell’attenzione e quella sensibilità che solo chi ha a che fare frequentemente con neomamme sa di dover avere. Non è stato un percorso facile e quello che ho imparato è che allattare è un dono, ma ci vuole anche tanta caparbietà: senza le volontarie, i miei famigliari e soprattutto il sostegno di mio marito avrei perso l’occasione di quel legame speciale che, ancora oggi, a distanza di 8 mesi, mi unisce a mia figlia.

    Il rapporto con l’associazione è proseguito e prosegue tuttora. Durante i mesi di allattamento ci sono stati momenti duri; mia figlia manifestava i sintomi di un’intolleranza alimentare e nessun pediatra o specialista mi ha sostenuto come hanno fatto Rosa e le SoSMamme: offrono gratuitamente la loro esperienza di consulenti formate ma sono disposte anche semplicemente ad ascoltare, e forse è questo ciò di cui una neomamma ha bisogno. Ancora oggi mi capita di rivolgermi a loro, di tanto in tanto, sia per l’alimentazione complementare e il percorso di autosvezzamento che la mia famiglia ha deciso di intraprendere sia per la gestione dell’allattamento con il mio rientro a lavoro. Ma la cosa più importante che mi hanno donato è stata la sicurezza, mi hanno insegnato a fidarmi del mio istinto di mamma e di mia figlia (e la sicurezza deriva forse proprio dalla consapevolezza che ci sia sempre qualcuno con cui poter parlare, in caso di difficoltà). Mi piacerebbe in futuro poterle aiutare, potermi mettere al servizio di altre mamme: qualcosa nel mio piccolo lo sto già facendo, perché le competenze che ho acquisito sulla gestione dell’allattamento, grazie a Rosa e all’associazione, cerco di metterle a disposizione di amiche; è un circolo virtuoso, quello a cui SoSMama dà inizio ogni volta che entra in casa di una mamma!

    Alle future mamme e alle neomamme di oggi dico: tutte voi potete allattare, basta volerlo! E se qualcosa non dovesse andare liscio come vi eravate immaginate, non arrendetevi, prendete il cellulare e contattate le volontarie dell’associazione perché – come recita il proverbio africano che è il loro motto – a volte “per crescere un bambino serve un intero villaggio”.

    Lucia
  • Mi chiamo Viviana Z., ho 41 anni e abito a Bologna.

    Mi sono rivolta a questa associazione lo scorso autunno, quando la mia seconda figlia era nata da 2 mesi; nonostante le grosse difficoltà emerse durante l’allattamento, ci tenevo molto a darle il mio latte. Le avevo provate tutte: mi ero rivolta al consultorio, all'ospedale, al ginecologo, persino ad un'ostetrica privata e anche ad una altra associazione qui a Bologna; ma nessun intervento si era rivelato risolutivo e non sapevo bene chi altro potesse aiutarmi. Ero molto determinata ad allattare ed avevo anche raccolto informazioni, sia online che spulciando libri per mia iniziativa; ma il mio problema si era radicato e non riuscivo ad uscirne: il dolore, anzi, peggiorava. Emotivamente e fisicamente questa situazione mi metteva in grande difficoltà e mi assorbiva tantissime energie. Avevo alle spalle un'altra esperienza di allattamento difficile e fallimentare, avuta con la mia prima bimba. Non volevo che anche con la seconda finisse nello stesso modo e sapevo di avere bisogno di un aiuto esperto e competente. Altri operatori (medico di famiglia, pediatra, consultorio) si erano già dimostrati non sufficientemente preparati o esperti sull'argomento, e sia per questo, sia per i lunghi tempi di attesa tra la prenotazione e la ricezione dei servizi di assistenza, non erano stati in grado di aiutarmi già la prima volta. Ed era proprio il tempo che a me mancava. Il dolore stava diventando insostenibile: avevo aspettato anche troppo, ed avevo bisogno di una soluzione immediata. Ho sempre potuto contare sull'appoggio di mio marito e della mia famiglia, che tuttavia non sapevano come aiutarmi.

    L’aiuto è arrivato tramite i social. Navigando in rete, all'interno di vari gruppi, e chiedendo suggerimenti online ad altre mamme con difficoltà simili alle mie ho conosciuto una mamma della provincia di Ferrara, Laura, che aveva già ricevuto una consulenza telefonica da un'associazione del Modenese: lei mi ha suggerito di chiamare Rosa, la Presidente, per l'appunto, di SosMama. Non potrò mai ringraziarla abbastanza per ciò che ha fatto; ancora adesso la considero una dei miei angeli custodi. A volte le mamme si capiscono semplicemente al volo. Inizialmente non l’avevo presa in considerazione perché lontana da Bologna. Poi, in un momento di crisi e disperazione, nuovamente mi ha mandato un solo messaggio: il nome di Rosa e il suo numero di telefono. Ho capito fosse veramente convinta che Rosa avrebbe saputo cosa dirmi.

    E così è stato. Non appena l’ho chiamata, ci siamo subito capite. Già questo era per me miracoloso. Rosa ha compreso subito quale tormento stavo passando e mia ha messo in contatto immediatamente con Orianna, una ostetrica. Ho ricevuto da parte sua un enorme aiuto professionale e competente. Orianna, che mi ha ispirato subito fiducia e si è messa a disposizione con enorme generosità.

    Ero molto affaticata dalla gestione della bimba e provata psicologicamente perché l’allattamento era doloroso. Un momento così bello come l’allattamento era per me un calvario. Posso solo dire che amare così tanto la mia bimba e provare così tanto dolore al seno nel darle il mio latte era quasi una forma di tortura. La fatica e lo stress del periodo post parto, inoltre, mi lasciavano ben poche energie. Il mio grande amore, però, mi costringeva a non demordere: ero sicura che tutto fosse colpa di un problema di salute e volevo andare a fondo, capire di cosa si trattasse e risolverlo. Orianna è stata per me un vero angelo: una persona di grandissima esperienza e passione per quello che fa. Tutta l’associazione offre un servizio enorme per le mamme e per le famiglie. La gratuità e la passione con cui le volontarie prestano il servizio permettono di andare oltre e una consulenza o a dei normali servizi professionali, che sono sempre limitati dal tempo/appuntamenti ecc, e che, per la mia esperienza, non hanno avuto la stessa competenza. Come mamma in difficoltà, che aveva già provato varie strade inutilmente, la spontaneità e la passione dei gesti ricevuti mi hanno permesso di fidarmi e affidarmi completamente in poco tempo e di risolvere così la mia situazione. Da subito Orianna ha rinforzato la mia determinazione e la mia voglia di proseguire, proponendomi soluzioni concrete e pratiche che hanno iniziato a funzionare in poco tempo. Mi ha insegnato anche a conoscere meglio il mio corpo e la mia bimba: campo in cui, purtroppo, ne io ne molte delle mamme di oggi che hanno 1-2 figli, abbiamo molta esperienza.

    Poco tempo dopo, raccontando alla ginecologa del consultorio questa esperienza, abbiamo condiviso il fatto che manchi, a Bologna, un servizio di supporto competente alle mamme per i mesi dopo il parto. Quelli esistenti sono insufficienti e devono necessariamente concentrarsi su casi gravi o dedicare poco tempo ciascuno; e nonostante i tagli e gli sforzi non riescono, loro malgrado, ad essere tempestivi nella gestione dell'enorme quantità di richieste. E forse anche perché - a mio parere - i casi difficili, come il mio, richiedono una esperienza e competenza che solo la passione può costruire.

    L’aiuto di SosMama si è rivelato fondamentale per la risoluzione dei miei problemi e auguro a tutte le mamme in difficoltà di trovare un aiuto così grande, competente e appassionato. Posso dire che tutta la mia famiglia si è sentita assai sollevata sapendo che io potevo fare affidamento a qualcuno così generoso e competente e che io e mia figlia potessimo finalmente vivere serenamente (dopo tre mesi!) la nostra reciproca conoscenza e l’allattamento.

    Anche adesso sono in contatto con molte mamme tramite i social network e consiglio questa associazione a tutte, ma sopratutto a quelle che manifestano maggiori difficoltà. Ho già consigliato SosMama ad altre mamme e sono felice di farlo. Tantissime mamme hanno bisogno di aiuto nel periodo post parto. C’è una sensazione di fragilità e piccolezza che accompagna - penso - quasi tutte le mamme nel iniziare a prendersi cura di una nuova vita. L’allattamento è una esperienza bellissima e preziosissima, sia per la mamma che per i figli, e andrebbe sostenuta e difesa con maggiore forza. Per fortuna ci sono associazioni come questa che lo fanno. Molte mamme come me, non sapendo a chi rivolgersi, cercano aiuto online, ma trovare un aiuto organizzato, competente e tempestivo è molto difficile; non mi pare affatto un caso che sia una associazione di mamme ad aver capito ciò che serve.

    Viviana