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Mi chiamo Daniele ed ho 33 anni. Esiste un punto della vita in cui un uomo capisce che la sua vita appare incompleta senza un figlio, ma la cosa più difficile è proprio generare qualcosa che sia una tua estensione ma di cui non si è proprietari. Alla nascita della mia primogenita Isabel ho capito sin da subito che le esperienze altrui relative all'impresa di crescere un bimbo avevano un fondamento, ma allo stesso tempo ho capito anche che le forze che un uomo riesce a trovare dentro di sè sono talmente nascoste che vengono fuori solo in quel momento. Nel nostro caso abbiamo avuto una bimba, Isabel, che si lamentava e piangeva di continuo, e oltre a provare a calmare lei bisognava anche supportare mia moglie che portava su di sè il carico pratico ed emotivo  maggiore. Ogni specialista consultato aveva la sua teoria, ma regolarmente ognuna si rivelava inutile o non valide nel nostro caso (il dire “che sfiga!" era la regola). A due mesi di Isabel abbiamo deciso di seguire un ultimo suggerimento avuto da un'amica che ci parlava di questa associazione di supporto all'allattamento (sos mama) e, grazie alla caparbietà di mia moglie che ha fatto davvero di tutto, Isabel è tornata e bere latte materno risolvendo gran parte dei problemi precedenti. Il mio ruolo? Per fortuna o sfortuna un seno non ce l'ho, ma posso garantire che lo sforzo necessario per dare spinta a mia moglie è stato enorme, considerando anche un lavoro non proprio di basso impegno mentale. Concludo dicendo che le forze che ho visto venir fuori da me e mia moglie per le nostre due fatine (è sì! ora c è anche Aurora, non  ma la stiamo ancora conoscendo..intanto ho già provato alcune volte la fascia per portarla con me e rasserenarla) è un qualcosa che non puoi prevedere ma che scopri solo in presenza dello stimolo di un figlio.

Testimonianze in lockdown: Daniele
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